Tra i 23 componenti, scelti in base ai criteri stabiliti nel 2017, entra per la prima volta CSVnet. Riunione il 29 luglio in un clima di inquietudine per la persistente carenza di risorse. Tabò: “Serve una svolta per le giovani generazioni”
Con un decreto del ministro per le Politiche giovanili è stata costituita il 21 luglio la nuova Consulta per il servizio civile universale, in base ai criteri di rappresentatività stabiliti nel 2017 dal decreto legislativo che regola il settore (40/2017). Tra i suoi 23 membri entra per la prima volta CSVnet.
Si tratta di un riconoscimento importante per l’associazione nazionale dei centri di servizio per il volontariato, che nelle scorse settimane, tramite il suo ufficio nazionale, aveva tra l’altro coordinato la presentazione di ben 218 progetti sul nuovo bando, redatti da 15 Csv accreditati di 11 regioni, i quali offrono ai giovani un totale di 2.824 posti per il servizio civile. La rete è inoltre presente in Consulta anche tramite il Csv dell’Abruzzo.
Il primo incontro di questo organismo si svolgerà mercoledì 29 luglio, in un periodo di particolare e diffusa inquietudine. Anche CSVnet condivide infatti la “diffusa preoccupazione, – spiega il presidente Stefano Tabò, – per la carenza di risorse necessarie al pieno e corretto avvio del nuovo servizio civile universale. Si rischia di non corrispondere ai segnali provenienti dal sistema territoriale sviluppatosi in questi anni, e che solo per il prossimo anno ha presentato richieste per l’impegno di quasi 68 mila giovani: per essi al momento si è ben lontani dall’avere le necessarie coperture economiche”.
Una situazione, sottolinea Tabò, che “si rafforza sia con il parere della Commissione Colao, che aveva proposto (scheda 102) il deciso potenziamento del servizio civile, sia soprattutto con le dichiarazioni del ministro Spadafora e l’impegno dello stesso presidente del Consiglio Conte in questo senso: è il tempo che le dichiarazioni si trasformino in fatti concreti che permettano di assicurare nei prossimi anni il contributo costante dei giovani più sensibili al rilancio dell’Italia e che tanto si sono impegnati anche nel periodo più acuto dell’epidemia di Covid-19”.
CSVnet ricorda, a questo proposito, che sono stati oltre 3.200 gli operatori volontari impegnati nei mesi di marzo e aprile nelle zone più colpite, a cui se ne sono aggiunti altri 16 mila dal 16 aprile “Nella riunione di mercoledì prossimo, – conclude il presidente, – porremo con forza la questione e siamo convinti che si potrà giungere a un orientamento positivo verso le giovani generazioni”.
Tornando alla Consulta, 9 componenti sono scelti tra gli enti iscritti all’Albo di servizio civile universale, 3 sono designati dalla Conferenza delle regioni, 3 dall’Anci, 4 in rappresentanza degli operatori volontari, 4 nell’ambito dei coordinamenti tra enti: tra questi appunto CSVnet, che ha indicato Ivan Nissoli (presidente del Csv di Milano) e come supplente Antonio D’Alessandro (vicepresidente del Csv Lazio). La composizione completa è a questo link.