Comunicato Stampa
ACCOGLIENZA E INIZIATIVE PER L’EMERGENZA UCRAINA
IL TAVOLO OPERATIVO FA IL PUNTO DELLA SITUAZIONE
il CSV di Vicenza insieme a OTB Foundation, il Ponte Mict, Dialòg e la Comunità Ucraina di Vicenza presentano le iniziative della rete di oltre 40 associazioni che stanno operando nel territorio e propongono l’analisi della situazione e degli impegni
Arriva a 9 pullman il conteggio dell’accoglienza coordinata dal Centro di Servizio per il volontariato della provincia di Vicenza insieme a OTB Foundation, il Ponte Mict, Dialòg e la Comunità Ucraina di Vicenza. Sono state messe in salvo 440 persone, 197 adulti e 233 minori, in apparenza sono freddi numeri che raccontano però di un volontariato diffuso, di una rete di oltre 40 associazioni, 43 Comuni, parrocchie, centinaia di volontari e tante famiglie e cittadini, che sono all’opera non solo per offrire rifugio a chi scappa dalla guerra ma si prodigano per farli sentire un po’ a casa.
Nascono così tante iniziative, quelle della Pasqua per esempio proposta da Senior Veneto per un pranzo che segua la celebrazione ortodossa e l’incontro della comunità ucraina ma anche l’impegno dei più giovani, come gli studenti della scuola secondaria di I grado Giuriolo che partecipando al progetto di Donor Hero, proposto dalla Fondazione Rete del Dono che vede il coinvolgimento del CSV di Vicenza, hanno raccolto materiale scolastico da mettere a disposizione per i ragazzi ucraini. Associazioni e scuole, ma si parla anche di privati cittadini che promuovono attenzione e partecipazione come il Ristorante Passamilsale di Vicenza che da metà marzo sta promuovendo ai propri clienti il Pasto Sospeso per far stare insieme queste nuove famiglie, un po’ italiane e un po’ ucraine che stanno condividendo il grave momento di difficoltà. La rete di realtà vicentine è stata il tramite anche per vari ricongiungimenti famigliari. I 7 viaggi organizzati hanno fatto riabbracciare 45 persone con i propri cari già qui in Italia, non solo in Veneto ma in varie regioni della nostra penisola.
Queste particolari iniziative si aggiungono a quello che è il costante impegno dell’ospitalità, la sistemazione dei documenti e della burocrazia delle registrazioni, gli interpreti e i mediatori culturali, l’inserimento dei bambini e dei ragazzi a scuola, l’assistenza medica e psicologica per offrire un sostegno in un momento di assoluta disperazione ma anche corsi di italiano per favorire il dialogo e la raccolta dei curricula per poter essere tramite anche nella ricerca di occupazione, così da sostentare la quotidianità qui a Vicenza.
Intanto le associazioni non si fermano e continuano le raccolte di farmaci, di abiti, di alimenti e altri beni di prima necessità da portare al confine; fondamentale anche in questo caso il sostegno di OTB Foundation e della sua vicepresidente Arianna Alessi. La Fondazione si è fatta carico dell’acquisto di tutti i materiali, delle spese di trasporto e dell’ospitalità di circa 70 persone presso alcuni appartamenti e strutture dedicate. “La nostra Fondazione si è attivata prontamente per fornire aiuti concreti alla popolazione Ucraina e grazie alla preziosa collaborazione con gli enti locali presenti qui oggi, siamo riusciti ad aiutare chi era più in difficoltà.” commenta Arianna Alessi Vicepresidente OTB Foundation.
È un momento importante per dettagliare quanto si sta facendo valorizzando il volontariato diffuso che, proprio in un’altra grande emergenza, si è nuovamente e velocemente adoperato per dare una risposta efficace ma è anche necessario avere una visione nel tempo dell’accoglienza e delle necessità di chi ha trovato rifugio nella nostra città e di come sostenere chi generosamente, sinora gratuitamente, si è messo a disposizione. “Ci sono grandi aspettative sulla “Manifestazione di interesse” e sulle decisioni che si prenderanno a livello nazionale ed europeo. – Spiegano Mario Palano e Maria Rita Dal Molin rispettivamente presidente e direttore del Csv di Vicenza – Associazioni e cittadini stanno facendo del loro meglio ma se la guerra si prolungherà sarà necessario sostenere le famiglie che si sono messe a disposizione. Ogni viaggio è programmato con grande attenzione verso i rifugiati che accogliamo ma anche verso le famiglie e le strutture italiane che li accolgono. Ci confrontiamo con la Prefettura e l’unità di crisi di cui facciamo parte, con la Questura seguiamo registrazioni e documenti e con le Ulss 7 e 8 programmiamo i primi controlli sanitari”.
Alcune realtà vicentine stanno arrivando anche nelle zone di guerra come sta facendo coraggiosamente l’associazione Energia e Sorrisi ma sono oltre 40 le realtà che stanno continuando a dare aiuto anche a neo mamme o ragazze arrivate qui incinte e in attesa di partorire come il CAV Centro di Aiuto alla Vita, a nuclei famigliari numerosi come l’Ass. Malattie Rare Mauro Baschirotto o ai bambini malati come Famiglie Insieme odv. L’Associazione San Francesco ha già donato €500 per l’acquisto di farmaci e l’Associazione Donatori del Sangue Cav. Pietro Trevisan ha acquistato farmaci da portare in Ucraina per €1000. Sono molte anche le aziende che stanno contribuendo con la donazione di alimenti o prodotti utili.
Il legame con l’Ucraina è forte, cresce da oltre trent’anni, da quando tanti enti hanno iniziato ad accogliere i così chiamati “bambini di Chernobyl” e tra loro c’è anche l’Associazione Il Ponte Mict, che si legge mist e significa ponte in ucraino. Francesca Lomastro la presidente, tiene vivo questo doppio ponte assistendo i bambini malati di tumore e ora è in diretto contatto con i referenti sul territorio ucraino. Ad accogliere appelli e richieste di aiuto c’è anche Maryna Sofilkanych della Comunità Ucraina in Italia, che oltre all’associazione Dialòg gestisce anche il centro didattico La Perlina, dove famiglie ucraine e russe da anni insieme scoprono la cultura italiana a Vicenza.
Per supportare tutto il progetto della rete vicentina il CSV di Vicenza ha aperto una campagna di raccolta fondi gestita dall’associazione il Ponte Mict su Retedeldono.it arrivata ora al 40% del suo obiettivo con 3.449 euro raccolti e 37 donatori, tra cui ancora spiccano molte associazioni che hanno scelto di supportare l’impegno dei volontari. Proprio in questi giorni è stata anche siglata una collaborazione con Banca delle Terre Venete che ha attivato la piattaforma ideaginger.it per la terza edizione del progetto “Crowdfunding: il dono della Comunità”. Un aiuto in più per le associazioni, infatti quelle che attiveranno le campagne per sostenere i propri progetti non solo avranno 6 ore di formazione e un campaign manager a disposizione ma la banca contribuirà completando l’obiettivo economico con l’ultimo 20%.
LE REALTA’ DEL VOLONTARIATO IN PRIMA LINEA PER L’EMERGENZA
Il tavolo operativo di coordinamento per l’emergenza Ucraina ha già riunito l’impegno di oltre 40 realtà territoriali: Croce Rossa italiana comitato di Thiene; Protezione civile Sarcedo; Valbrenta solidale; Sat Protezione civile Sette Comuni; Vie di luce; Sogit Croce di San Giovanni; Associazione diabetici Alto Vicentino; Centro di aiuto alla vita di Dueville; associazione Centro Astalli Vicenza; Il sogno di Lele; associazione Solidarietà umana; Amici del villaggio; Senior Veneto; Il Ponte Mict; Croce berica Lonigo soccorso; Amici del Sermig Vicenza; Sos bambino; associazione Famiglie insieme; Centro di aiuto alla vita di Torri di Quartesolo; associazione oncologica bassanese Mai soli; associazione Sintonia; Centro di aiuto
alla vita di Arzignano; Marconiana soccorso; Era sezione di Bassano del Grappa; Anc Asiago; Energia e sorrisi; Centro diritti del malato; gruppo Solidarietà Montecchio Maggiore; Ancis Aureliano dottor Clown Italia; Centro aiuto alla vita di Vicenza; associazione malattie rare Mauro Baschirotto; Progetto Giulia; Croce Rossa italiana comitato di Schio; associazione San Francesco, donatori di sangue Cav. Pietro Trevisan; Vivere in positivo Vicenza.
Si può dare disponibilità dal sito www.csv-vicenza.org o contattare direttamente il CSV di Vicenza.
Ufficio Stampa CSV Vicenza