“Gli uragani, gli incendi, i terremoti, le alluvioni, le guerre…
e io desidero ancora la bellezza”
Fabrizio Caramagna
Si rimane senza parole, ci vengono sottratte, sotto un cumulo di fango e cemento, sotto l’inconsapevole responsabilità, di molti o di pochi, che mai qualcuno pensava di avere. La vita umana vale più di qualsiasi profitto, più di qualsiasi investimento, prima di tutto l’uomo e il suo diritto di vivere… Ma poi, ancora, ci si ritrova a fare i conti con terremoti e conflitti, che la vita la strappano, a intere generazioni di bambini e di giovani: spengono il sorriso, accentuano il pianto, lo strazio, l’ingiustizia. L’uomo che vuole godere di nuove tecnologie per migliorare la sua vita, non sa progettare per il qui ed ora, non sa avere rispetto della terra e dell’umanità. L’uomo che diviene sempre più piccolo, nel suo agire interessato, perpetrando l’egoismo, l’interesse effimero, dimenticando che non è nato per restare, ma per vivere e permettere ad altri di poterlo fare, per il proprio tempo, fino a quando è possibile, scampando le tragedie: uragani, incendi, terremoti, alluvioni, guerre… cercando di prevenire tutto ciò che si può allontanare, senza provocare, ricercare, violare, imporre… Il desiderio più grande è cogliere la bellezza, nella luce, nella natura, nel sorriso di un bambino, nel camminare insieme, passo passo, senza lasciare indietro nessuno. Il mondo si ferma, davanti a simili tragedie e allora si interroghi, si migliori, si interessi alla VITA, alla bellezza.
Mario Palano, presidente
Maria Rita Dal Molin, direttore